La zucca violina è un racconto dai toni fiabeschi e colloquiali in cui il protagonista è un seme che vuole diventare una zucca, oltre che la poesia e la genuinità della campagna stessa.
"Il seme è la dimostrazione che c'è vita oltre la morte, di questo ne era convinto il vecchio, in un ciclo perenne di sacrificio-amore. Un sacrificio che nella morte è amore per dare frutto e l'amore non può essere vero se non si sacrifica. Il seme non poteva rispondere, non poteva dire ancora nulla, nemmeno lamentarsi o che so, balbettare le sue prime paroline per farsi capire. Poi, quella morsicata poteva averlo danneggiato e non poco."
Lo stile dell'autore è tessuto di brillante ironia e ci sa accompagnare con piacevolezza nel proprio viaggio metaforico per insegnarci qualcosa in più sulla vita, " la vita non aspetta e avanza di suo", come il prediligere la poesia ed evitare la frenesia oltre che l'importanza di saper guardare alle piccole cose ed alla semplicità.
Un libro che anche sa esprimere tutto l'amore racchiuso nella vita contadina con le difficoltà e la magia delle "cose semplici ma efficaci ".
Una lettura rilassante e scacciapensieri adatta anche ai lettori meno allenati data la piccola mole.
Il calice in abbinamento a questa zucca, trasformata in una vellutata, è un Cuvee' di Boj ,Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg di Valdo.
Si tratta di un metodo charmant lento ,con riposo su lieviti in autoclave di almeno 5 mesi,che sa donare maggior rilievo rispetto alla linea base.
Una glera dal perlage sottile e persistente che al bouquet sa esprimere una grande aromaticita',con intensi ricordi floreali, mela golden , pera Williams.
Il sorso é cremoso, fluido , coerente ed elegante, con una chiusura su prugna gialla e mineralità.
Punteggio 87/100
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